ASMA. Terapia inalatoria: come?

Le cinque vie inalatorie di cui disponiamo sono:

  1. nebulizzatore a compressore pneumatico
  2. nebulizzatore a ultrasuoni
  3. spray predosato
  4. spray predosato con distanziatore
  5. polvere per inalazione.

Il rendimento maggiore, comodità e praticità d’uso, è stato dimostrato per la bomboletta pressurizzata (spray predosato) con l’uso del distanziatore.

È infatti molto difficile da ottenere una perfetta coordinazione fra erogazione e inalazione del farmaco già nell’adulto, e risulta poco attuabile nel bambino al di sotto dei 10 anni.

Considerando che la velocità di uscita dell’aerosol dalla bomboletta è di circa 120 Km/ora e che solo in parte viene convogliato nel flusso respiratorio, la maggior parte del farmaco finisce sulla mucosa del cavo orofaringeo da dove viene deglutito e quindi assorbito con possibili effetti collaterali sistemici.

Il distanziatore facilita l’inalazione dello spray e aumenta l’efficacia terapeutica del farmaco. Nei pochi secondi di permanenza nel distanziatore il propellente evapora con conseguente rimpicciolimento delle goccioline dell’aerosol. La quantità di farmaco che arriva alla periferia del polmone passa così dal 10 al 20-30%. Diminuisce di converso dall’80 al 10% la quantità di farmaco che viene “sparato” nel cavo orale.

Importante sarebbe la presenza di una valvola inalatoria che impedisca all’aria espirata di entrate nel distanziatore e diluire il farmaco.

La carica elettrostatica delle pareti in plastica del distanziatore attira le particelle di aerosol riducendo la quantità di farmaco inalabile. Per ovviare a ciò si potrebbero eseguire alcune erogazioni a vuoto (con spreco di farmaco e aumento del prezzo della terapia) o utilizzare distanziatori espressamente concepiti in metallo, esenti da questa negativa caratteristica ma difficili da reperire e molto più costosi.

Tuttavia sono le particelle più grosse ad essere attratte per prime alle pareti, cosicché le particelle di farmaco rimaste libere nella cavità, una volta inalate, grazie alle loro più piccole dimensioni, raggiungono le più profonde zone dell’albero bronchiale, svolgendo efficacemente la loro azione terapeutica.

Per minimizzare gli effetti collaterali del farmaco eventualmente o inevitabilmente assorbito dalla mucosa orale è possibile fare dei gargarismi e sciacquare la bocca con acqua semplice al termine dell’inalazione.


Lorenzo Messina

Dott. Lorenzo Messina Laurea in Medicina e Chirurgia Specializzazione in Medicina dello Sport Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche e Biotecnologie Master Universitario di II livello Università degli Studi di Firenze in Ottimizzazione Neuro Psico Fisica e CRM Terapia Albo dei Medici Chirurghi di Modena Direttore Sanitario Poliambulatorio CARPI 3000 a Carpi (MO) Socio Ordinario della F.M.S.I. Socio Aderente alla S.I.C. Sport DCO (Ispettore Medico Antidoping)