L’asimmetria corporea, valutata attraverso le differenze tra gli elementi destro e sinistro di un individuo nato bilateralmente simmetrico, è solitamente il risultato di uno sviluppo non identico delle due parti del corpo (escludiamo menomazioni traumatiche e incidenti vari). L’asimmetria è comunemente accettata come indicatore di disturbi di origine endogena (genetici) o esogena (ambientali), che agiscono sull’individuo durante il suo sviluppo, impedendone l’accrescimento perfettamente simmetrico.

Una delle deduzioni più clamorose e studiate nelle scienze evoluzionistiche e comportamentali è che tutti gli esseri viventi in rapporto allo stress ambientale sviluppano delle forme di asimmetria.

Ci sono tre presupposti ormai accettati universalmente:

  1. Gli individui sono predisposti geneticamente verso la simmetria perfetta.
  2. La simmetria perfetta, anche in condizioni ambientali ideali, è però raramente presente nei sistemi biologici. Ciò é dovuto al fatto che anche minimi errori durante lo sviluppo (adattamento disfunzionale) tendono a deviare dalla simmetria perfetta.
  3. I sistemi biologici hanno la capacità di correggere solo parzialmente tali deviazioni. Maggiore è questa capacità, minore sarà l’asimmetria per i diversi caratteri bilaterali.

L’asimmetria corporea si può manifestare in tre forme principali: asimmetria fluttuante, asimmetria direzionale e antisimmetria.

Le Asimmetrie Fluttuanti sono state definite come una “perdita casuale della perfettta simmetria durante la crescita di tratti bilateralmente simmetrici evidenziabile a livello di segmenti corporei simmetrici, indotta da fattori stressanti ambientali”.

Le Asimmetrie Fluttuanti sono presenti in tutto il mondo vivente, dall’uomo ai vegetali. Uno degli esempi più semplici di asimmetria è dato dalle piante. Basti pensare al fototropismo, il modo in cui le piante perdono la loro originale simmetria in rapporto a variazioni della direzione e/o intensità di luce e vento (stress ambientale).

La presenza di asimmetria nell’uomo è presente anche a livello dell’atteggiamento neuro-psico-motorio e si manifesta come un’attivazione asimmetrica di gruppi muscolari simmetrici.

La presenza di tali asimmetrie può rappresentare un test diagnostico che un medico è in grado di considerare durante una visita medica, e rappresenta un indicatore della presenza o meno in un paziente di un adattamento disfunzionale da stress.

L’asimmetria fluttuante può essere considerata un affidabile indicatore di stress ambientale, e dal momento che l’asimmetria si origina sin dai primi giorni di sviluppo degli organismi, può rappresentare un indicatore predittivo di stress a lungo termine.

L’asimmetria fluttuante individuale rappresenta una misura di quanto l’individuo riesce a compensare gli stress interni, di origine genetica, e quelli esterni, di origine ambientale, che agiscono su di esso durante la morfogenesi. In questo senso l’asimmetria fluttuante può essere usata anche per misurare il livello di stabilità nello sviluppo dell’organismo (developmental stability).

La notizia positiva è che esistono terapie idonee.
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Argomenti correlati: dismetrie, adattamento, possibilità terapeutiche.


Lorenzo Messina

Dott. Lorenzo Messina Laurea in Medicina e Chirurgia Specializzazione in Medicina dello Sport Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche e Biotecnologie Master Universitario di II livello Università degli Studi di Firenze in Ottimizzazione Neuro Psico Fisica e CRM Terapia Albo dei Medici Chirurghi di Modena Direttore Sanitario Poliambulatorio CARPI 3000 a Carpi (MO) Socio Ordinario della F.M.S.I. Socio Aderente alla S.I.C. Sport DCO (Ispettore Medico Antidoping)